• 20 Settembre 2024

Yahoo Condannato per Violazione Copyright

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Il tribunale di Roma ha emesso una sentenza contro il motore di ricerca Yahoo, colpevole di violazione copyright per non aver rimosso link a siti di pirateria cinematografica dai suoi risultati di ricerca nonostante la segnalazione pervenuta da parte della PFA, casa che si occupa della distribuzione del film “About Elly”.

La sentenza potrebbe creare un precedente anche per altri motori di ricerca, come Google, e per Youtube, il famoso sito di condivisione video.


La pirateria che favorisce lo streaming illegale online non accenna a diminuire e il sito ufficiale del film “About Elly” era stato surclassato, sepolto, nei risultati di ricerca dagli innumerevoli siti pirata che contenevano i link alla visione in streaming illegale del film, in palese flagranza di violazione di copyright.

Tutto ciò accadeva sul motore di ricerca Yahoo, il quale, secondo la sentenza emessa oggi dalla  Nona Sezione Tribunale di Roma, avrebbe ignorato la segnalazione relativa alla violazione di copyright mantenendo comunque quei siti pirata nelle pagine di ricerca e quindi rendendone disponibile l’accesso ai navigatori.

Il tribunale ha quindi giudicato Yahoo colpevole per non aver rimosso quei siti pirata nei risultati di ricerca pur essendo consapevole della loro presenza e lo ha obbligato a rimuoverli.
Una sentenza che per la prima volta condanna un motore di ricerca per violazione di copyright dei contenuti nei suoi risultati.

Il problema alla base è che i risultati dei motori di ricerca sono ottenuti in modo automatico da un sofisticato algoritmo che li visualizza in ordine di importanza e popolarità. Spesso capita che i siti di film in streaming illegale siano meglio indicizzati e pubblicizzati dei siti ufficiali, apparendo perciò prima di loro nei risultati.

Filtrare o rimuovere a monte i link ai siti pirata, che si moltiplicano ogni giorno, implicherebbe una modifica all’algoritmo, che dovrebbe riconoscere anche l’ufficialità del sito che linka il video del film. O, se non possibile, rimuovere manualmente tutti quei link alla segnalazione del detentore dei diritti di sfruttamento dell’opera. Yahoo, pur ricevendo la segnalazione, non avrebbe agito, diventando quindi corresponsabile della violazione.

La sentenza apre un discorso molto più vasto. Si potrebbe combattere a monte la pirateria per evitare di metterci una pezza dopo? Filtrare i siti in base alla presenza della parola “streaming” associata ad un link video non sarebbe sufficiente. Come la mettiamo infatti coi siti che favoriscono la visione legale e autorizzata dei film in streaming (faccio l’esempio dello streaming Mymovies, oppure di Film-Review, del tutto legali e autorizzati dalle case produttrici/distributrici dei film che offrono in streaming)?

Un algoritmo come sopra dovrebbe quindi saper distinguere con l’efficienza della mente umana non solo il sito ufficiale del film ma anche l’eventuale streaming legale da quello pirata.

La sentenza di Roma è comunque un precedente importante non solo per Yahoo, perché probabilmente in futuro saranno chiamati in causa anche Google e Youtube. Per ora comunque, facendo una ricerca con la chiave “About Elly”  su Yahoo appare solo il sito ufficiale del film.

Tu come rimuoveresti i link ai siti pirata dai risultati dei motori di ricerca per evitare questi problemi?

Recenso

Valeria Barbera adora parlare di film, libri e serie TV. Nella vita è editor e writing coach. Ha scritto un romanzo, curato un'antologia e pubblicato racconti in antologie e riviste, tra le quali Robot, Urania Collezione 176 e Distòpia, Urania Millemondi 87. Le sue storie sono state premiate o finaliste in diversi premi di narrativa. È redattore di Fantascienza.com e collabora con Andromeda: rivista di fantascienza. Ha vinto il Premio al Lettore di Fantascienza per le migliori recensioni di opere di fantascienza. Inoltre narra audiolibri ed è la voce di VAL9000 per FantascientifiCast: podcast di fantascienza e cronache dalla galassia. Bazzica il web con il nickname Recenso. Altre notizie su Valeria possono essere reperite sul suo blog Recenso.com

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