
Come per i premi Oscar, anche per il nostrano David di Donatello 2010 la giuria dovrà vedere i film in streaming per decretare i vincitori.
Fioccano le critiche: quanto è attendibile un giudizio assegnato grazie allo streaming online con la sensazione ricevuta nel vedere i film al cinema?
Sta facendo scalpore la notizia recente che la giuria del Premio David di Donatello 2010 deciderà i vincitori in base alla visione dei film in streaming. E’ infatti stata messa a disposizione un’area web protetta dove i giurati potranno vedere i film candidati direttamente online, senza doversi radunare in una sala cinematografica per l’occasione.
La procedura è già realtà per l’assegnazione degli Oscar, quindi non è una novità, ma ciò che ha dato scandalo è che anche gli italiani del David si siano adeguati.
Le critiche sono state subito evidenti: come si fa a giudicare un film che dovrebbe essere visto al cinema? Come si fa a consigliare al pubblico di spendere soldi per recarsi in una sala cinematografica se nemmeno i giudici dei più ambiti premi di cinema ci vanno?
Personalmente non ci vedo nulla di scandaloso: oggi giorno le case produttrici fanno a gara a chi sforna lo schermo più grande e nelle case le persone già installano da tempo tv lcd o al plasma anche di 40 pollici.
Non per parafrasare Lubrano ma lo stress della vita quotidiana, i bambini che crescono, gli straordinari che ci si adatta a fare per arrotondare lo stipendio, i due tre lavori per arrivare a fine mese, rubano parecchio tempo.
C’è chi deve pagare ogni mese l’abbonamento a Sky, sottoscritto proprio per poter vedere le prime dei film in tv magari in Alta definizione e se c’è una cosa a cui l’uomo moderno non rinuncia è proprio l’intrattenimento.
Il pubblico può rinunciare ad andare al cinema ma non a vedere un film. Unito al fatto che molte pellicole hanno una distribuzione penosa, che in Italia solo la metà delle sale è in 3D, che anche le sale in 2D spesso e volentieri non offrono proprio una qualità audio-video eccelsa, che i film in dvd vengono resi disponibili con sempre meno ritardo e te li puoi comprare anche in edicola assieme al giornale, addirittura su alcuni siti te li danno in omaggio con un acquisto di tot euro, che la pirateria è sempre più aggressiva e proliferano i siti illegali in streaming, la tendenza che si legge è: se non puoi andare al cinema ti porti il cinema a casa.
In ufficio già nel 2000 sentivo parlare dell’home theatre e un mio collega ingegnere mi disegnò addirittura la piantina per mostrarmi come aveva organizzato la sua personale sala, indicandomi perfino le posizioni precise dei 5 altoparlanti. Non credo che dopo 10 anni abbia resistito alla tentazione di acquistare un tv a 42 pollici.
Dubito pertanto che i giudici, che a onor del vero uno stipendio decente penso lo guadagnino, non abbiano anch’essi un adeguato schermo per la visione del film anche in streaming. E comunque anche se non lo avessero questa è la realtà: è più costoso cercare di radunare tutti i giurati. Il segnale è da non sottovalutare: sarebbe ora di iniziare anche nella vecchia Italia ad accorgersi che esistono le telecomunicazioni, che esiste una cosa che si chiama Internet e allearcisi invece di combatterlo.
Si può dire che troppi film bellissimi al cinema perdono di valore nel passaggio in tv o in dvd: ma al cinema si vedono una volta, in tv e in dvd per tutto il resto della loro esistenza.
Restano i film in 3d: Il 3D è stato riesumato dopo una prova fallita qualche decennio fa, anche per combattere la pirateria e far tornare il pubblico in sala.
E cosa succede? Un padre di famiglia diceva che per andare a vedere Avatar in 3D, che come sapete dura ben 2 ore e 40 minuti, dovrà fare filone al lavoro e presentarsi allo spettacolo delle 17, quello dei bambini. Altri si sono rassegnati o hanno sbagliato sala o peggio sono stati truffati e lo hanno visto solo in 2D.
Quindi tranquilli, il pubblico non disdegnerà le sale a causa del “cattivo esempio” dei premi cinematografici, perché ha mille altri motivi per farlo.
Riguardo il 3D: benché si parli di televisione a 3D, schede grafiche e monitor in 3D (addirittura le Olimpiadi del 2012 dovrebbero essere trasmesse anche in 3d), questo settore inizia solo ora a darsi una mossa. Da poco hanno iniziato ad essere distribuiti dvd compresi di occhialini artigianali per ammirare i film 3d che abbiamo perso al cinema, ma ovviamente l’effetto non è lo stesso.
Io mi faccio solo questa domanda: come faranno i giurati nel momento in cui tra i candidati ci sarà da giudicare un film in 3d? E’ vero che se un film ha una sceneggiatura e una buona interpretazione colpirà anche in 2D, ma sono penalizzate le categorie tecniche (effetti speciali, fotografia, sonoro…).
E tu che ne pensi?
Ecco i candidati al David di Donatello 2010
sinceramente penso che lo streaming mortifichi il film, il grande schermo è un'altra cosa!
buona settimana
@annarita
Forse a Milano… 😉
Il mio cinema sotto casa ha lo schermo con una pessima retroilluminazione da anni, bassa qualità 🙂
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