Dopo strambi alieni, Will Smith è leggenda contro gli zombie nella versione cinematografica di un classico della fantascienza , scritto da Richard Matheson.
Trama, trailer, recensione e curiosità sul film.
Film: Io sono leggenda
Titolo originale: I Am Legend
Nazionalità: USA
Anno: 2007
Durata: 101 minuti
Genere: drammatico, horror, fantascienza
Regia: Francis Lawrence
Dal libro omonimo di Richard Matheson (1954)
Sceneggiatura: Akiva Goldsman, Mark Protosevich
Fotografia: Andrew Lesnie
Musiche: James Newton Howard
Scenografia: Naomi Shohan
Cast: Will Smith, Salli Richardson, Willow Smith, Alice Braga, Dash Mihok, Charlie Tahan, Emma Thompson, Abbey e Kona (il cane Sam)
Disponibile il DVD
Disponibile anche il romanzo di Matheson
Trama
2009: La dottoress Krippin (Emma Thompson) crea un virus che sconfigge il cancro.
2012, New York: Il Morbo di Krippin ha contagiato il pianeta trasformando la maggior parte degli esseri umani in zombie allergici alla luce del sole, chiamati “I cacciatori del buio”. Lo scienziato Robert Neville (Will Smith) è l’unico sopravvissuto in città. Di giorno vaga alla ricerca di cibo con la sua cagnetta Sam, di notte si trincera in casa. Nel suo laboratorio segreto conduce esperimenti su topolini e zombie per trovare una cura e ridare una speranza al mondo. Un giorno cade in una trappola preparata dagli zombie: al calar del Sole Robert e il suo cane sono ancora in strada….
Trailer
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I primi minuti di Io sono leggenda
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Recensione
“Io Sono Leggenda” propone un assolo di Will Smith nel ruolo di uno scienziato dell’esercito che, unico sopravvissuto in una New York deserta, cerca una cura alla tremenda epidemia che ha mutato in zombie gli esseri umani lasciando solo pochi immuni.
Il film è basato sul romanzo omonimo del prolifico scrittore di fantascienza Richard Matheson, utilizzato dal cinema e dalla tv sia come ispiratore che come sceneggiatore (per le serie “Ai confini della realtà”, “Alfred Hitchcock presenta”, “Star Trek”, “Outer Limits”), ma il soggetto non è nuovo infatti si tratta della terza pellicola ispirata al libro, dopo “L’ultimo uomo della Terra” (1964, di Sidney Salkow e Ubaldo Ragona) e “1975: Occhi bianchi sul pianeta Terra”(1971, di Boris Sagal).
Meno riflessivo ma più consumistico e spaccone rispetto ai precedessori, Will Smith continua a percorrere la sua strada dell’eroe solitario e un po’ spocchioso iniziata con “Independence Day”, ma stavolta guida una Ford, fa palestra e soggiorna in una bella casa con tanto di laboratorio segreto dove conduce esperimenti. L’unico problema è che è solo come un cane e il maggior numero di battute le deve dire proprio …ad un cane.
Costato incredibilmente 150 milioni di dollari, il film sostituisce i vampiri del libro con gli zombie e sviluppa la sceneggiatura in modo convenzionale e prevedibile, accumulando lungo il percorso segnali e dettagli che giustificano il finale senza però dotarlo di un carattere a sé stante.
La realizzazione del film è per giunta impreziosita da penosi effetti speciali che limitano gli zombie a poco più che esseri digitali malfatti e uno spreco incredibile di risorse (benzina, energia elettrica, pallottole sparate a vanvera) davvero insolito considerando lo stato in cui versa il nostro protagonista.
Ma dopo 3 lunghi anni di solitudine e speranze infrante un po’ di follia in una situazione tanto disperata, spiegata dagli interessanti flashback, ci può anche stare, in fondo si sa che Will Smith è un tipo eccentrico e senza una dotazione militare di tutto rispetto, comprensiva di mitra nascosto nel portaombrelli, non sarebbe stato più lui.
Infatti, chiudendo un occhio sulle stravaganze e i pessimi effetti, il film regge fin quando on viene introdotto il personaggio di Anna, in modo cinematograficamente opportunista, che a spiegazione delle sue conoscenze offre soltanto i classici sermoni religiosi.
Tra i relitti di una New York dimenticata da Dio e dagli uomini, l’inquietudine della solitudine è il dettaglio più azzeccato e meglio reso, che il regista non manca di sottolineare con mestiere ricorrendo a dialoghi con manichini, ampi piani sequenza che ingrandiscono il vuoto attorno a Smith e al contrasto tra la accecante luce del sole contro il buio degli spazi chiusi, con la lunga sequenza di Smith che vaga ansimante alla ricerca della cagnetta Sam, oppure nell’immagine di Smith, indeciso tra il distruggere tutto e il farsi sotto dalla paura mentre dorme nella vasca da bagno abbracciato al cane.
Bella scenografia e fotografia, buona l’interpretazione di Smith e del cane, impersonato dalle due cagnette Abbey e Kona, migliori attrici non protagoniste, pessima quella di Alice Braga, altra sopravvissuta, che poteva restare
tranquillamente nel Maryland.
“Io sono Leggenda” è un film di fantascienza post apocalittica, poco horror e molto cinica, che sembra voler dire qualcosa di interessante ma poi si affloscia come un soufflé proprio nella mezz’ora finale, dove si conforma al solito cliché dell’eroe Hollywoodiano senza dare una decente interpretazione del titolo, e tutto ciò che resta è solo una breve riflessione sulla costante paura della pandemia creata dall’uomo, tra Sars e influenza suina, molto presente ai nostri tempi.
Da notare la manovra di piazzamento della bimba Willow Smith, vera figlia di Will, meno lamentosa del fratellino sopportato in “Ultimatum alla Terra“, ed entrata nel cast “solo” per aver vinto una scomessa con papà.
Invece di un sequel, “Io sono Leggenda” prevede un fumetto prequel, dal titolo “I Am Legend: Awakening“, che racconta l’inizio della pandemia.
Per la serie: Will Smith, un cane e una città.
Voto personale: 6-
Curiosità
- Nel libro gli esseri umani mutati sono diventati vampiri
- Esiste anche un finale alternativo del film, che si discosta molto da quello ufficiale. E’ visibile tra gli extra dell’edizione dvd
- Inizialmente il film doveva essere diretto da Ridley Scott e interpretato da Arnold Schwarzenegger, ma costava troppo
- La frase che dà il titolo sia al libro che al film è stata reinterpretata nel film in chiave eroica. Nel libro invece si riferiva al fatto che gli umani, essendo in minoranza, erano ormai diventati una leggenda, come una volta erano considerati i vampiri
- Ted Levine, Nicolas Cage e Tom Cruise furono presi in considerazione per il ruolo di Neville
- Il film è stato girato proprio a New York, causando non poco disagio agli abitanti
- Tra gli altri film tratti da romanzi o racconti di Richard Matheson anche Ovunque nel Tempo (1980, con Christopher Reeve) e al di là dei sogni (1998, con Robin Williams)
- Proprio da un racconto di Richard Matheson partì la carriera di Spielberg, con il film “Duel” (1971), di cui lo scrittore stese anche la sceneggiatura
- Una sfilza di progetti previsti per Will Smith da qui al 2013, tra cui “Men in Black 3, “Io Robot 2”, “Hancock 2”. Previsto anche “Fiori per Algernon” , tratto dall’omonimo racconto scritto da Daniel Keyes e vincitore del Premio Hugo nel 1960, già portato sullo schermo con il titolo “I due mondi di Charly”(1968)
Uno dei peggiori film mai visti, e all'inizio anche sensazione simile al mal di mare per le fastidiose sequenze altalenanti tipo mare in tempesta:(
La storia è interessante, del resto Matheson è tra i miei autori preferiti, però non è possibile che ogni film debba essere adattato a Smith (vedi la scena della palestra simile a quella di io robot e la macchina di lusso, la conclusione tipica…).
Bisogna aspettare muccino per far fare a Smith qualcos'altro. Ciao e grazie del commento 🙂
a me, come hai letto, è piaciuto, l'ho trovato diverso dal solito film in cui l'eroe solitario salva il mondo.
buon weekend
Buona serata a te 🙂
"Il progresso ha i suoi svantaggi: di tanto in tanto esplode"
Grazie per la citazione (dello scrittore Elias Canetti).
Alla prox 🙂
a me non era piaciuto al cinema e arivederlo alla tv l' ho trovato ancora peggio -_- gli zombie sono davvero orripilanti, tutti col la stessa faccia! sembrano fatti con lo stampo XD
senza contare quel finale buonista veramente visto, rivisto e stravisto *_*
Ciao, innanzi tutto bel blog^^
Comunque io devo dire che ho apprezzato il film (che ho guardato senza farmi troppe domande), però mi è sembrato che gli zombi assomigliassero davvero molto come movimenti ai robots di "Io, robot", ma forse è solo un'impressione 🙂
Ciao!
Ciao e grazie per i complimenti. Ti dirò, anche a me sono sembrati dei fratelli brutti degli androidi di Io Robot 🙂
[…] Io sono leggenda (2007) […]
ciao! vorrei segnalare un articolo ben fatto su:
http:// totanisognanti. blogspot. com/ 2010/10/ i-am-legend. html