Denzel Washington, Clive Owen, Jodie Foster e una rapina in banca molto particolare, per la regia di Spike Lee.
Trama, trailer e recensione del film.
Film: Inside Man
Titolo originale: Inside Man
Nazionalità: USA
Anno: 2006
Durata: 129 minuti
Genere: Thriller
Regia: Spike Lee
Sceneggiatura: Russell Gewirtz
Fotografia: Matthew Libatique
Musiche: Terence Blanchard
Scenografia: George De Titta Jr
Cast: Denzel Washington, Clive Owen, Jodie Foster, Christopher Plummer, Willem Dafoe,Chiwetel Ejiofor, Kim Director, Amir Ali Said
Disponibile in DVD e sulle piattaforme di streaming legale
Trama
New York: una banda di rapinatori guidata dall’idealista Dalton Russell (Clive Owen) si introduce nella banca Manhattan Trust e inizia un’anomala rapina sequestrando decine di occasionali clienti.
I detectives Keith Frazier (Denzel Washinghton) e Bill Mitchell (Chiwetel Ejiofor)vengono incaricati di risolvere la crisi collaborando col capitano della polizia John Darius (Willem Dafoe).
Ad essi si accoda anche la cinica mediatrice Madeline White (Jodie Foster) chiamata in causa proprio dal presidente della banca Arthur Case (Christopher Plummer) per recuperare il prezioso e misterioso contenuto di una cassetta di sicurezza.
Inizia così una partita a tre con bluff e colpi di scena…
Trailer
Guarda il trailer qui
Recensione
Spike Lee dirige questo thriller beffardo che si propone in modo molto pretenzioso fin dalla colonna sonora ma quanto mai ingiustificato da una sceneggiatura poco credibile e una regia lenta e sensazionalistica, che nella smania di distinguersi in ogni inquadratura scade nell’ovvio.
Il ritmo lento per oltre un’ora porge la guancia per uno sbadiglio coi fiocchi offrendo come scusa solo il cast e il regista di richiamo per proseguire nella marcia che di minuto in minuto diventa pesante, “impreziosita” ma in realtà annacquata da un montaggio slegato che pone al centro dell’attenzione i maldestri tentativi di scoprire i rapinatori nei flash-forward sugli interrogatori degli ostaggi, interrogatori che si rivelano abbastanza inadeguati.
Denso di riferimenti Spikiani con carrellate originali e una mise di Denzel Washington tutta da vedere, con panama, un atteggiamento fin troppo presuntuoso del “Risolvo tutto io con la mia onestà morale e la mia acutezza mentale”, troppo simile ad altri precedenti caratterizzazioni dell’attore e una pelata alla Malcom X che gli merita l’appellativo di Kojak, i soli nomi importanti non bastano a risollevare un film che non riesce ad essere purtroppo quella interessante stangata come si era prefissato, anche grazie alla regia, con un copione troppo concentrato sulle tematiche razziste e che sfiora soltanto, limitato giusto a due tre dialoghi, il triangolo idealismo – giustizia – cinismo rappresentato dai tre protagonisti principali.
Personaggi ovvi , fin troppo, si capisce subito cosa contiene la cassetta, basta pensare perché c’è anche Christopher Plummer, ma poi abbiamo anche il detective con il solito precedente compromettente per la sua carriera, una trama pretestuosa che non convince nemmeno nel finale scontato e non rievoca nemmeno per sbaglio la finezza delle vere stangate, basta pensare a “La Stangata” ma anche a “Codice: Swordfish“.
Pregio del film l’escamotage usato dai rapinatori per mimetizzarsi con gli ostaggi, resi inoffensivi in modo elegante – e meno male visto quanto sono insulsi – , ma soggetto e svolgimento davvero troppo artefatto e mal posto anche per un’opera di fantasia.
“Inside Man” è giusto un’occasione per passare una serata se non c’è altro da vedere o se si è fan di Spike Lee, a cui posso solo augurare miglior fortuna col sequel, “Inside Man 2”, previsto nel 2010.
Per la serie: Quando un gran nome non basta a dare un buon film.
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